• 25 Agosto 2024
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Venerdì a Ozieri Adriana Valenti Sabouret presenta il suo ultimo libro “Le nobili sorelle Angioy”

Ozieri Adriana Valenti Sabouret
Dopo il romanzo Madame Dupont la scrittrice siciliana continua con questo lavoro a scandagliare le vicende legate all’eroe della rivoluzione sarda. L’appuntamento è alle ore 18:30 al Museo civico “Alle Clarisse”.

OZIERI | 16 luglio 2024. Venerdì 19 luglio alle ore 18:30 nella sala conferenze del Museo civico “Alle Clarisse”, la scrittrice siciliana Adriana Valenti Sabouret presenterà il suo ultimo romanzo Le nobili sorelle Angioy (Arkadia). Appassionata ricercatrice di documenti originali sulla vicenda del patriota sardo eroe della “sarda rivolutzioneGiovanni Maria Angioy e vivendo a Parigi, la scrittrice ha indagato in particolare gli ultimi anni di vita nella capitale francese dell’Angioy, trascorsi solo e malato, amorevolmente assistito da una pietosa locandiera sino alla morte.

A questo periodo particolarmente doloroso della vita di G. Maria Angioy la Valenti Sabouret ha dedicato il romanzo Madame Dupont pubblicato del 2021 con notevole successo di critica e di lettori. La signora Dupont divenuta anche la fedele compagna innamorata dell’eroe, lo ha ospitato e curato sino alla morte occupandosi anche della sua sepoltura con relative spese per l’officio funebre e quelle cimiteriali. L’Angioy, privo di mezzi finanziari, aveva disposto nel suo testamento che i suoi eredi onorassero il suo debito ma, inutilmente, qualche anno dopo la morte del patriota, la signora Dupont venne in Sardegna per reclamare quanto l’Angioy aveva disposto in suo favore. Le figlie non vollero neanche incontrarla per non compromettere la loro posizione in una società che considerava il loro padre un traditore, un sovversivo, un bandito.

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In questo secondo romanzo, la scrittrice racconta e spiega perché le figlie Speranza, Giuseppa e Maria Angela non vollero incontrarla, costrette dalle convenzioni e dalle regole dell’ambiente nobiliare ed aristocratico fedele a Casa Savoia che le circondava, a rinnegare il padre, tacciato da ribelle, traditore e bandito. Il romanzo descrive la vita di queste ragazze che crescono educate prima in convento poi a cura della nonna Josepha Belgrano, secondo le convenzioni vigenti per quella società e l’etichetta che bisognava osservare in ogni circostanza.

L’autrice ne descrive i pensieri e i sentimenti di fanciulle e poi adolescenti che, ogni tanto, parlano tra loro del padre pur se i ricordi più nitidi sono solo quelli della primogenita Speranza, mentre Giuseppa e Maria Angela ne hanno un ricordo piuttosto vago. Le ragazze crescono e diventano donne, si innamorano e si sposano con dei partiti più che degni del loro lignaggio. Giuseppa sposa il nobile Francesco Grixoni originario di Ozieri, forse un avo del Nobile Grixoni ricordato per aver restaurato a sue spese la famosa Fontana. Speranza, la primogenita non ha la gioia di diventare madre mentre Giuseppa dovrà sopportare il dolore della perdita di una figlia, risorgendo a nuova vita quando incontrerà un famoso medico più anziano di lei. Maria Angela invece avrà una famiglia numerosa generando una decina di figli.

Di tutte la scrittrice descrive le vicende liete e tristi della vita, i loro rapporti di sorelle molto affettuose e affiatate che dialogano tra loro, spesso parlando del padre e tra un argomento e l’altro, esternando il loro stato d’animo nei confronti di Madame Dupont che tacciano da avventuriera, da “poco di buono”, da meretrice che, probabilmente, si era approfittata del padre…

Introdurrà la serata e presenterà l’autrice lo scrittore Diego Satta che la interrogherà sulle curiosità che questo e il precedente romanzo Madame Dupont, suscitano nel lettore trasportato in un periodo della storia della Sardegna che, tuttora, è oggetto di studio da parte degli storici. Leggeranno dei brani scelti dal libro, le attrici della Compagnia delle donne Angela Aini e Tetta Becciu.

La presentazione è inserita nel programma degli eventi della rassegna Estiamo in piazza, promossa dal Comune di Ozieri e dall’Istituzione San Michele.

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