Via dell’Artigianato… la favela di Cagliari
![Via dell’Artigianato... la favela di Cagliari 1 Via dellArtigiano Cagliari](https://www.logudorolive.it/wp-content/uploads/2025/02/Via-dellArtigiano-Cagliari.jpg)
I commercianti e gli artigiani hanno inoltrato al Comune l’ennesima pec di segnalazione per la grave situazione e chiesto alle proprie Associazioni di Categoria di intervenire.
CAGLIARI | 15 febbraio 2025. Potrebbe sembrare una favela o una periferia degradata di una città del Terzo Mondo, ma è solo via dell’Artigianato angolo via dell’Agricoltura, il confine tra Cagliari ed Elmas. Da qui il centro del Capoluogo dista solo 10 minuti di macchina, neanche 5 chilometri, ma il mondo civile sembra essere lontano anni luce. Una fetta di territorio, dove regnano degrado, sporcizia, prostituzione, discariche a cielo aperto e incuria, dimenticata da anni da parte di chi, Enti e Amministrazioni, dovrebbe garantire ordine, sicurezza, pulizia e manutenzioni. Una sorta di terra di nessuno, al confine tra legalità e presidio, senza alcuna telecamera a sorvegliare i vari traffici, garantita dalle oltre 50 attività commerciali che operano da decenni, e illegalità, visibile a occhio nudo e tangibile in ogni suo aspetto.
Ogni giorno le due strade, da tempo regno incontrastato di prostitute e protettori, sono percorse da centinaia di mezzi, che accedono alle attività artigianali e commerciali, come quelle dell’impiantistica, del noleggio mezzi e strumenti professionali, dell’autoriparazione e dell’autoricambio frequentate da migliaia di persone che, per lavoro o come clienti, si recano nelle attività presenti nell’area, dove opera anche un servizio di ristorazione self service.
![Via dell’Artigianato... la favela di Cagliari 2 Via dellArtigiano Cagliari 2](https://www.logudorolive.it/wp-content/uploads/2025/02/Via-dellArtigiano-Cagliari-2.jpg)
Da settimane, senza che nessuno intervenga, una tubatura rotta ha trasformato la strada in un fiume di acqua e fango che raccoglie ogni genere di rifiuto e sporcizia, creando un habitat ideale per insetti e topi che regnano indisturbati. Inoltre, un canale di scolo, essenziale per il deflusso delle acque piovane verso la laguna di Santa Gilla, è completamente ostruito da un canneto e da una crescente quantità di rifiuti. Nel caso di un pesante nubifragio, come già accaduto più volte, l’area andrebbe sott’acqua senza rimedio, mettendo in serio pericolo persone, mezzi e attività produttive.
I commercianti e gli artigiani ieri mattina hanno inoltrato al Comune l’ennesima pec di segnalazione per la grave situazione e chiesto alle proprie Associazioni di Categoria di intervenire.
«Non sappiamo più cosa fare e a chi rivolgerci per avere pulizia, controllo e una riqualificazione dell’area. Abbiamo anche paura per la nostra incolumità fisica perché, più volte, siamo stati minacciati da personaggi non raccomandabili: sta diventando un problema di ordine pubblico. Paghiamo migliaia di euro in tasse e contributi, come se operassimo in centro città, ma questa zona è trattata come una zona di serie Z. Essendo periferia della periferia, le Amministrazioni non si accorgono di chi opera qui e non intervengono, in maniera energica, nel risolvere i disagi perché non siamo il salotto buono da mostrare a turisti e visitatori.
Da anni, noi imprenditori e lavoratori, segnaliamo i disagi nell’operare in queste condizioni; anche i clienti si lamentano e hanno sempre più difficoltà nel venire presso le nostre aziende; infatti molti hanno già optato nell’andare a fornirsi da aziende che offrono gli stessi servizi ma in zone dove non regna il degrado. Il timore è che tale situazione possa influire negativamente sulle nostre attività e, quindi, sui bilanci delle aziende. Più volte abbiamo segnalato i problemi che, anche quando vengono risolti, nel giro di pochi giorni, a volte addirittura poche ore, i problemi si ripresentano puntualmente. Servirebbero le telecamere di sorveglianza soprattutto per chi usa quegli spazi come discarica e, soprattutto la notte, la utilizza come area dove la legge non esiste».
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