• 25 Novembre 2024
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Violenze in famiglia e atti persecutori, 9 “codici rossi” a Oristano

Polizia Oristano 1
Le misure cautelari e di sicurezza sono state eseguite dalla Polizia di Stato nei confronti di cinque uomini e quattro donne.

ORISTANO | 11 ottobre 2024. Nelle ultime settimane, la Polizia di Stato di Oristano ha eseguito nove misure cautelari e di sicurezza nei confronti di cinque uomini e quattro donne, responsabili, a vario titolo, di reati riconducibili al cosiddetto “codice rosso”, tra cui atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Una persona è stata arrestata e condotta in carcere, un’altra posta ai domiciliari, mentre una terza è stato ricoverato forzatamente in una struttura sanitaria. Le altre sei persone sono state invece allontanate dalla propria abitazione, con l’obbligo di non avvicinarsi alla vittima e l’imposizione del braccialetto elettronico.

L’ultimo provvedimento, eseguito ieri, ha riguardato un uomo di Oristano, D.N. di 49 anni, arrestato su disposizione della Procura della Repubblica di Oristano. Già sottoposto a divieto di avvicinamento alla moglie per averla maltrattata negli anni, l’uomo ha continuato a minacciarla. La donna ha raccontato alla Polizia di essere stata contattata telefonicamente dal marito con cellulare del figlio. Durante la conversazione le avrebbe detto che si sarebbe tolto il braccialetto elettronico e l’avrebbe raggiunta a casa per ucciderla e “farla sparire”. La Squadra Mobile di Oristano ha rintracciato e fermato l’uomo in un paese del Nuorese e lo ha condotto in carcere.

Un giovane residente in provincia è stato invece posto agli arresti domiciliari per violenza sessuale. Sul luogo di lavoro avrebbe molestato alcune giovani donne.

Misure cautelari di divieto di avvicinamento, con applicazione del braccialetto elettronico, sono state applicate a due uomini e una donna residenti a Oristano, accusati di atti persecutori nei confronti di una vicina di casa.

Un altro giovane è stato sottoposto prima a trattamento sanitario obbligatorio, poi al ricovero forzato in una casa di cura, per essersi reso responsabile negli ultimi mesi di violenze fisiche e psicologiche nei confronti della madre e della nonna.

Un caso di maltrattamenti in famiglia ha riguardato anche una figlia che, frequentemente in stato di alterazione a causa dell’abuso di alcol, sottoponeva l’anziana madre a continue vessazioni, che solo ora, dopo anni di sofferenze, ha trovato il coraggio di denunciarla alla Polizia.

Ulteriori due misure cautelari sono state eseguite nei confronti di altre due donne, responsabili di maltrattamenti ai danni di familiari conviventi: una nei confronti dell’anziano marito e l’altra verso la figlia.

Dall’inizio dell’anno, la Polizia di Stato di Oristano ha eseguito trentuno misure cautelari legate al contrasto di questo increscioso fenomeno, di cui nove in carcere, tre agli arresti domiciliari, tre con ricovero in casa di cura, e le restanti sedici con divieto di avvicinamento alle persone offese e applicazione del braccialetto elettronico.

In tutti i casi esaminati, che riguardano persone di diverse età e status sociale, emerge come fattore comune tra gli aggressori l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti, che spesso alimentano le violenze nei confronti di compagni, coniugi, figli, genitori e vicini di casa.

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